Incidente sul Monte Sirente

Muore un alpinista di 45 anni

Altri due incidenti sul Monte Terminillo (RI)

 

Domenica 14 Gennaio, alle h. 16.00 circa, si è consumata sul Monte Sirente (AQ) l’ennesimo incidente nel quale è rimasto vittima l’alpinista Luca Nunzi, un 45enne aquilano, travolto da una valanga.

L’alpinista si era recato sul monte Sirente per un’escursione insieme ad altre quattro persone e mentre attraversava un pendio, è scivolato in un cumulo di neve, provocando il distacco di una valanga, dalla quale poi è rimasto travolto.
Gli altri alpinisti hanno subito chiamato i soccorsi.
Sul luogo dell’incidente è prontamente intervenuto il soccorso alpino e speleologico dell’Aquila a bordo dell’elicottero. Al momento del ritrovamento però, per il giovane escursionista non c’era più nulla da fare ed il personale di soccorso non ha potuto fare altro che costatarne il decesso.

Lo stesso giorno, sul Monte Terminillo (RI), due alpinisti romani sono stati coinvolti in un incidente durante un’escursione. I due erano legati in conserva nella parte basale del Canale Centrale, quando sono caduti e scivolati per oltre 150 metri, fortunatamente senza aver riportato gravi lesioni.
Sempre sul Monte Terminillo, poche settimane prima, un giovane escursionista romano è precipitato per 70 metri in un canale ghiacciato ed è stato ritrovato dai soccorritori, dopo molte ore di ricerca, in gravi condizioni ed immediatamente trasportato all’Ospedale di Rieti.

Questi episodi ripropongono in termini di attualità ed urgenza, il delicato tema della sicurezza in montagna che riguarda sia l’attività sciistica svolta in pista, sia la pratica dello sci alpinismo, dello sci fuori pista e più in generale delle attività escursionistiche.
E’ proprio tale ultimo aspetto a richiamare l’attenzione, alla luce degli ultimi episodi di cronaca, e conseguentemente vedere quale tipo di accorgimenti adottare per evitare e/o ridurre i rischi di incidenti in montagna durante le attività escursionistiche.
Sotto tale aspetto è indispensabile la conoscenza della norma che regola la materia in questione.
Trattasi dell’art.26 del d.lgs. 40/21, il quale al comma 2, testualmente prevede di “i soggetti che praticano lo sci alpinismo o lo sci fuori pista o le attività escursionistiche in particolari ambienti innevati, anche mediante le racchette da neve, laddove per le condizioni nivemetereologiche, sussistano rischi valanghe, devono munirsi di appositi sistemi elettronici di segnalazione e ricerca, pala e sonda da neve, per garantire un idoneo intervento di soccorso”

Dalla lettura della norma appare evidente come, in caso di incidente, “il sistema elettronico di segnalazione e ricerca” rivesta un ruolo fondamentale nella individuazione dell’infortunato nell’immediatezza del fatto.
Infatti, è opportuno premettere che il soccorso, in questi casi, deve essere prestato con la massima urgenza poiché i tempi di sopravvivenza di una persona travolta da una valanga sono estremamente brevi ed ogni attimo in più nel ritrovamento dell’escursionista, può risultare fatale.
È stato infatti scientificamente appurato che le vittime che sono estratte entro i primissimi minuti hanno una possibilità di salvarsi molto alta, addirittura maggiore al 90% se le condizioni sono favorevoli. È stato anche identificato un tempo-soglia, alla fine della fase asfittica (circa 35 minuti), oltre il quale senza presidi respiratori la sopravvivenza è molto improbabile (minore del 30%).
Considerato quanto sopra, è evidente che il sistema elettronico di segnalazione e ricerca, previsto dalla suddetta normativa, è indispensabile per ridurre i tempi di soccorso e di conseguenza salvare vite umane ed ogni escursionista dovrebbe averlo in dotazione.

Nell’incidente sul monte Sirente, nel quale ha perso la vita il giovane aquilano, sembrerebbe che l’alpinista non avesse in dotazione tale apparato e purtroppo neanche la sonda e la pala da neve.
Si propone pertanto, ancora una volta, il tema della conoscenza delle norme ai fini della loro corretta applicazione.
In questo senso, è necessario dare agli utenti un’adeguata informazione sugli accorgimenti da adottare e le regole da rispettare quando ci si appresta a svolgere attività in montagna quali: lo sci alpino, il trekking, l’alpinismo e tutte le attività che ruotano attorno al mondo dell’ “outdoor” in generale.
Attualmente, è molto diffusa la pratica dello sci fuori pista, dello sci alpinismo e delle attività escursionistiche e ciò impone una maggiore consapevolezza e conoscenza belle best practices ed altresì delle normative che regolamentano questi sport.
Soltanto in questo modo si possono evitare i pericoli della montagna e ridurre i rischi di incidenti, evitando che una piacevole escursione possa tramutarsi in un fatale incidente.

Nel prossimo articolo, in uscita domani 1 febbraio, verranno illustrati i dispositivi elettronici presenti sul mercato.

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