I maestri, quali profondi conoscitori dell’ambiente montano sono in grado, tra un gioco e un esercizio, di educare gli allievi alla sicurezza e al rispetto della montagna. Il maestro, ad esempio, insegnerà i luoghi precisi in cui si può sostare in pista, a fermarsi sempre a valle dei compagni di gruppo in modo da evitare collisioni, a rallentare nei pressi degli impianti.
Il primo problema che si pone un genitore è quello di sapere a quale età il bambino può cominciare a sciare.
Non esiste una risposta precisa a tale domanda in quanto l’età varia da bambino a bambino e dipende molto da vari fattori tra cui l’ambiente, le condizioni della neve, la presenza di personale qualificato.
E’ doveroso per i genitori creare al bambino le condizioni ambientali migliori per avvicinarlo in modo giusto al mondo dello sci.
Il primo approccio è fondamentale per consentire al bambino di apprendere con entusiasmo lo sci. Tutto si deve svolgere in modo perfetto, a cominciare dalla scelta del tipo di pista, delle persone che accompagnano il bambino, delle condizioni della neve e di quelle climatiche; è opportuno scegliere le ore centrali della giornata nelle quali il clima è migliore ed il bambino è più riposato. Deve essere curato nel dettaglio ogni minimo particolare, senza dimenticare la cosa principale: per il bambino tutto deve essere un gioco. Una volta procurate le condizioni ottimali, sia a livello di ambiente che di persone, il bambino potrà iniziare la sua splendida avventura nel fatato ed ovattato mondo della neve.
Si apre adesso la seconda fase, quella della verifica della reazione del bambino ad un contesto che è stato preparato con cura ed attenzione solo ed esclusivamente per lui.
Attraverso le risposte che dà il bambino, il genitore potrà comprendere da un lato se le condizioni create sono quelle giuste e d’altro lato se il bambino reagisce positivamente.
Se si verificano entrambe le condizioni, è possibile proseguire ; diversamente è necessario sospendere immediatamente, evitando inutili forzature che potrebbero essere negative ed a volte anche traumatiche per un bambino e potrebbero compromettere per il futuro lo sviluppo del suo apprendimento.
Una cosa che personalmente suggerisco e che ho sperimentato anche con i miei figli è quella di muovere i primi passi sulla neve (circa 10-15 m.), facendo percorrere al bambino un brevissimo tratto di una discesa con pendio dolce, accompagnato da un maestro che inizialmente lo sorregge, guidandolo tra i propri sci all’interno dei quali è posizionato il bambino.
In questo senso e con queste modalità ho potuto verificare che alcuni bambini si sono cimentati anche all’età di due anni.
Ciò presuppone però che il bambino mostri particolari attitudini e predilezione ed inoltre i primi passi sugli sci devono essere mossi con un pendio sfociante nel piano ed è indispensabile la presenza di un maestro di sci; l’esercizio si può ripetere per quattro/cinque volte, ma nel complesso la durata deve essere di pochi minuti al giorno.
Al di fuori delle ipotesi di cui sopra è consigliabile che la prima lezione di sci sia impartita tra i 3 e 5 anni sempre rispettando le condizioni climatiche ed ambientali di cui sopra e soprattutto rispettando la voglia di sciare del bambino ( a volte non baste quella dei genitori).
In questa prima fascia di età è possibile iniziare anche con lezioni collettive quando il bambino mostri interesse alla socializzazione e prediliga stare insieme con gli altri bambini, verificando però che il gruppo non costituisca causa di distrazione; in tal caso è necessario affidare il bambino ad un maestro individualmente per favorire la concentrazione.
Dai 6 anni in poi le lezioni collettive, di mezza o intera giornata, sono la soluzione ideale per consentire ai bambini di imparare a sciare divertendosi e stringendo nuove amicizie.
Redazione Sciare Sicuro