Tutti i disabili possono usufruire degli impianti, purché la sicurezza venga messa in primo piano, sia verso i fruitori che nei confronti delle società ed anche degli altri sciatori normodotati. È consigliato una corsia prioritaria e di facile accesso per i ragazzi disabili, questo per evitare cadute accidentali causate dal passaggio nei tornelli ( a volte non proprio comodi) che da contatti involontari (quindi cadute) durante l’attesa in mezzo alle altre persone per prendere l’impianto.
Chi non è autonomo e/o ha bisogno di aiuto per salire e scendere dall’impianto, deve, prima di imbarcarsi, confrontarsi con l’addetto e chiedere assistenza (vedi, rallentamento della velocità o fermata dell’impianto).
Sarebbe opportuno che la società impianti provveda ad istituire dei parcheggi dedicati alle persone con disabilità, collocati in posizione strategica, strettamente adiacente agli impianti di risalita, per poter consentire con facilità di scendere e scaricare l’attrezzatura, entrare nell’attrezzo e caricare la propria carrozzina di nuovo in auto; sarebbe altresì utile realizzare una tettoia che permette al disabile di salire sull’attrezzo lasciando la propria carrozzina al riparo dalle intemperie;
Particolare attenzione dovrà essere dedicata al trasporto del disabile sugli impianti di risalita con preciso riferimento al momento dell’imbarco e dello sbarco.
Una particolare situazione riguarda l’arresto dell’impianto; in tal caso per quanto riguarda i disabili sitting in caso di guasto della seggiovia gli stessi devono essere estratti dall’attrezzo e calati dalla seggiovia o funivia, ma una volta a terra, magari a metà pista, come scende un paraplegico a valle degli impianti?
Bisogna calarlo con imbragature idonee (quelle dei normodotati non vanno benissimo per via del baricentro spostato) lasciandolo all’interno dell’attrezzo e permettergli di scendere a valle sciando.
Per quanto riguarda invece per gli standing, le attenzioni devono essere come quelle per i normodotati, facendo attenzione a dove imbragarli, nel caso abbiano protesi che si possono staccare e alle quali non è possibile fissare un’imbragatura. Infine per standing, BLIND la guida è la persona di riferimento ed è con lui che ci si deve organizzare, dato che in lui, lo sciatore non vedente, pone la sua completa fiducia.
Mauro Bernardi
(primo maestro di sci disabile in Italia)