Poco sci, grosse bugie e un video tape sotto la Grande Muraglia

a cura di Lorenzo Fabiano

Perdere ci sta, è la legge dello sport e siamo alle olimpiadi. Affondare nella vergogna, no. C’è un limite a tutto, ma sotto la Grande Muraglia quel limite è stato superato. E non di poco.
Discesa e superG ci hanno inchiodato all’amara realtà: Paris non è quello del 2019 e va a corrente alternata; i risultati in Cina sono tutto sommato in linea, eccezion fatta per l’acuto di Bormio e il podio a Wengen, con la sua stagione. A 32 anni non si può sempre chiedergli di ergersi a salvatore della patria. Innerhofer, che di anni ne ha 37, è stato un grande campione ma è inevitabilmente incanalato sul viale del tramonto e nel caricatore ha ormai le ultime cartucce (ma in Cina le ha sparate a salve); Marsaglia, un anno in meno, pure. E i giovani? Neanche l’ombra. Dietro a questa generazione di discesisti, al momento non se ne presenta una nuova. Il ricambio non c’è e lo si sa da tempo. Questione che sarà bene affrontare, visto che all’olimpiade in casa mancano solo quattro anni.
C’è poi la questione delle convocazioni, gestite in modo a dir poco discutibile: vero che il contingente di sette atleti è assai ristretto, altrettanto vero che il regolamento olimpico non lo hanno scritto ieri. Si poteva fare qualcosa, e qualcosa non è stato fatto. Morale: domani nella combinata, l’Italia non avrà alcun specialista al via; l’unico, Riccardo Tonetti, è rimasto a casa. Ed è proprio sulla spinosa questione delle convocazioni che si è scoperchiata la pentola a pressione. Escluso, Mattia Casse, il nostro miglior supergigantista, è sbottato e non le ha certo mandate a dire; lo hanno poi richiamato in tutta fretta per portarlo in Cina, ma di nascosto. Manco fosse un’operazione del SISDE ai tempi della notte della Repubblica. Sai che segreti…! Il giaguaro lo ha smacchiato un giornalista che lo ha visto.
Dalla FISI neanche due righe. Casse non aveva un pass, non poteva allenarsi con i suoi compagni di squadra sulle piste olimpiche. Era lì come riserva, in caso di un’improbabile riallocazione delle quote nazionali (subito abortita), o pronto a rimpiazzare un compagno di squadra in caso di positività al covid o infortunio.
Quando avranno saputo che era lì per quello, non è difficile indovinare cosa abbiano ravanato Paris, Innerhofer e Marsaglia. E qui viene il bello, anzi l’orrido.
Matteo Marsaglia si è tolto una pietruzza tagliente dagli scarponi e l’ha scagliata dritta addosso al DT Massimo Rinaldi, reo di avergli chiesto di fingersi infortunato per dare spazio a Casse, che tra all’altro è un suo caro amico (Matteo sarà suo testimone di nozze). «Sono quattro anni che cercano di farmi smettere» ha poi rincarato la dose il romano di San Sicario.
Accuse pesanti come pietre, che Rinaldi ha subito respinto smentendo tutto.
Casse ha espresso tutto il suo dispiacere, Marsaglia ha confermato ogni sua parola il giorno dopo in diretta tv alla Rai. Brutta faccenda.
Matteo Marsaglia è un ragazzo serio e perbene; non crediamo le cose che ha detto se le sia sognate di notte; l’unica obiezione, è che poteva attendere 24 ore a scoperchiare la pentola; aprire un caso del genere alla vigilia di un SuperG olimpico non aiuta certo a rasserenare gli animi in squadra.
Evidentemente la pentola a pressione era così in ebollizione che è saltato il coperchio. Ora Marsaglia torna a casa in castigo (gli hanno hanno anticipato il volo, e glielo hanno comunicato per mail), ma da chi di dovere ci attendiamo delle spiegazioni.
Ci pare il minimo. Qualcuno non la racconta giusta e la figuraccia è troppo grossa per far finta di nulla. Perdere in pista fa male ma si accetta; qui abbiamo però perso qualcosa di ben più importante che una gara. E questo sì che è qualcosa che non si può accettare.
La FISI ed il CONI, visto che siamo alle Olimpiadi, dicano qualcosa. E prendano dei provvedimenti, perché di solito chi sbaglia, o peggio mente, paga. Di sicuro, tacere non si può.

Lorenzo Fabiano
giornalista

Articolo precedenteAlex Zanardi, testimonial del manuale dello sciatore “La Tua sicurezza sugli sci” di Francesco Persio
Articolo successivoPaolo De Chiesa: testimonial del manuale dello sciatore”La Tua Sicurezza sugli sci” di Francesco Persio

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui