La consacrazione di una campionessa annunciata. A ottobre del 2016 Marta Bassino saliva per la prima volta su un podio di coppa del mondo, terza nel gigante di Sölden. Tre anni e vinceva il gigante del Killington. Quest’anno ne ha vinti addirittura quattro e se non avesse buttato via il secondo gigante di Courchevel, sarebbero cinque. Al mondiale di Cortina la medaglia d’oro nel parallelo delle baruffe l’ha scontata in un gigante affrontato con le pile scariche. Stanchezza nervosa più che fisica. E ci sta, soprattutto se quel mondiale lo corri in casa. Ora, la coppa del mondo di specialità è il giusto premio a un talento purissimo, uno scricciolo con un animo di acciaio che sulla neve, ghiacciata o morbida che sia, fila via veloce con leggiadra grazia. Perchè, va detto, è uno spettacolo vedere sciare Marta Bassino. Dopo Deborah Compagnoni, Denise Karbon e Federica Brignone è la quarta sciatrice italiana a conquistare la coppa del mondo di gigante. Non a caso, la più tecnica delle discipline: «È un giorno bellissimo oggi, mi sono davvero emozionata quando mi è stato detto che era ufficialmente vinta.Questa stagione mi ha fatto crescere tanto, nell’affrontare le gare e ogni altra cosa. C’è un percorso alle spalle. Di giorno in giorno si impara e si cresce. Io sono convinta che da sola non sarei riuscita ad arrivarci. C’è il lavoro del team che ho alle spalle» ha detto. Benvenuta nel club Marta.
Ma la tappa sui Monti Tatra a Jasna, ci regala pure un finale di stagione che si preannuncia appassionante. Con un secondo posto in slalom e la vittoria in gigante sulle nevi casalinghe, Petra Vlhova ha ora il fiato sul collo di Lara Gut che, da fresca campionessa del mondo, ha clamorosamente steccato nella sfida tra le porte larghe. Ora il margine si è ridotto a 36 lunghezze, un nulla. E i due slalom in programma venerdì e sabato a Åre profumano già di sorpasso; saranno poi le finali di Lenzerheide a risolvere questo cubo di Rubik sulla neve
Ma attenzione che la vittoria di Marco Odermatt nel supergigante di Saalbach potrebbe riaprire la partita per la grande sfera di cristallo anche tra gli uomini. Ora i punti di Pinturault sono 1050, contro i 969 dell’astro elvetico (il nome del futuro è il suo). Prima del finale a Lenzerheide, ilprossimo weekend propone un gigante e uno slalom sulla Podkoren di Kranjska Gora: Monsieur Pintù farà bene a drizzare le antenne e darsi una svegliata. Prima aveva davanti un mostro come Hirscher, poi gli è spuntato Kilde; dovesse gettare questa occasione per vincere finalmente la sua prima coppa del mondo, starebbe alla storia dello sci alpino come Raymond Poulidora quella del ciclismo; a quel punto l’etichetta di Eterno Secondo non gliela leverebbe nessuno.
Lorenzo Fabiano