La legge 363/03 indica una serie di regole comportamentali che lo sciatore, piuttosto che snowboarder, devono conoscere e rispettare con riguardo alla velocità in pista, ai cambi di direzione, al rispetto delle precedenze, allo stazionamento, al sorpasso e simili.
Rimando alla pagina dedicata del sito e titolata: Normativa della sicurezza sugli sci.
Oltre alla conoscenza e al rispetto di queste regole, fondamentali, ai fini della sicurezza, sono la scelta e la manutenzione ordinaria e straordinaria dei materiali (sci, attacchi, scarponi), nonché l’aspetto della preparazione fisica e dell’equilibrio alimentare.
Anche per queste aree d’interesse rimando alle pagine dedicate del sito: Attrezzatura tecnica; Preparazione fisica e alimentazione.
Accanto a queste componenti, che riguardano a vario titolo e in modo diverso sia l’amatore che lo sciatore agonista, ve n’è uno non meno importante che riguarda la componente mentale; intesa, quest’ultima, come l’insieme degli aspetti cognitivo-emotivi che determinano il nostro comportamento, in base a stimolazioni interne o ad altre ambientali.
Una buona consapevolezza di sé, del proprio modo di recepire, elaborandole, le informazioni interiori (stati d’animo, emozioni, pensieri) e quelle ambientali, è dunque importante non solo sul piano prestazionale, ma anche sul piano della sicurezza.
Vedremo nei prossimi contributi in che modo e in che termini il tema della sicurezza sugli sci si collega a quello della preparazione mentale; ovvero in che modo la sicurezza si collega a quella pratica che, affiancandosi a quella fisica e a quella specifica, ha lo scopo di facilitare la realizzazione di una performance ottimale, con attenzione al benessere psicofisico della persona.
Per dare immediato riscontro al lettore indicherò alcune delle aree di competenza del mental training che, se adeguatamente allenate, possono favorire il rafforzamento delle abilità specifiche (controllo dell’attrezzo), impattando in modo significativo sul tema della sicurezza.
Sono aree di competenza del mental training e del coaching mentale:
- attenzione e concentrazione,
- sensazione e percezione (nella interazione percezione-azione),
- emozioni ed esperienze emotive (nella relazione tra emozioni, stato emotivo e movimento),
- autostima ed autoefficacia percepita
- errore e gestione dell’errore (resilienza), e altre da definire.
Rimando ai prossimi contributi per un approfondimento delle aree elencate, con particolare riferimento al rapporto tra competenze cognitivo-emotive, abilità motorie, specificità del gesto atletico e sicurezza.
Enrico Clementi
Educatore, Formatore, Consulente e Trainer educativo