Ho sempre combattuto per trasferire la mia passione e la mia carica ai miei atleti.
La vita del club e’ piena di sacrifici conditi da molti viaggi, trasferte e continui cambi di programma.
Allenamenti organizzati per riuscire ad ottimizzare le idee ed il programma che obbligatoriamente deve essere improntato alla qualità, vista la lontananza dalle piste e la poca propensione a perdere giorni di scuola, che non ci permettono di fare quantità e passaggi.
Siamo cittadini e gli allenamenti estivi sono fondamentali per l’addestramento, il miglioramento tecnico e le basi.
La nostra filosofia è mirata ad una crescita graduale in prospettiva futura: Categoria Giovani.
Un programma normale che possa creare sempre interesse ed eviti il “Drop Out”.
Una valorizzazione del gruppo che alimenti il confronto e l’amicizia, oltre che la sana attività sportiva.
Il fattore Covid ha creato enormi disagi.
Fermarsi ai primi di marzo nel momento più importante della stagione dopo ottimi risultati, è stato frustrante.
Restare in sospeso fino a metà giugno con le continue domande: quando potremo ricominciare?
Un percorso estivo che a sorpresa si è dimostrato di qualità, pur con restrizioni difficili da affrontare sui trasporti, negli alberghi, in coda alle funivie ed impianti.
Convincere i genitori che tutto si sarebbe fatto con estrema attenzione e per favorire il regresso del virus.
Abbiamo lavorato allo Stelvio dove tutto è filato liscio.
Da settembre le prime difficoltà.
L’annullamento dell’allenamento Indoor ad Amneville, non ci ha permesso di incamerare molti passaggi di slalom, visto che in estate si fa fatica a metterselo nello “zaino”.
Un autunno martoriato dal brutto tempo, che ci ha obbligato a perdere alcune giornate e proseguire nel programma ormai consolidato da molti anni.
Fine ottobre – primi novembre la prima doccia fredda.
La chiusura degli impianti e la sospensione dell’attività.
La mancanza di possibilità anche di seguire i programmi atletici.
L’interruzione degli allenamenti in un periodo dove si inizia a trasformare il lavoro tecnico – didattico in maggiore continuità e qualità.
Siamo riusciti a riprendere ai primi di Dicembre con molte difficoltà nel reperimento delle piste, turni di allenamento, spazi ridotti ed impianti a mezzo servizio.
L’annullamento dello skipass stagionale ha creato un esborso maggiore per i genitori, fino a tre volte il costo dello stesso.
I trasporti con un massimo di 5 elementi più l’allenatore, alcune spese per la pista, per gli skipass dei tecnici, peseranno sui costi delle società.
La grande passione e la voglia dei ragazzi di tornare ad essere operativi e togliersi dalle sedie – poltrone di casa davanti ai computer, ci ha permesso di coltivare entusiasmo.
Con l’annullamento del Trofeo Fosson non siamo riusciti ad avere un primo confronto – soft, senza qualifiche ed obiettivi precisi ed ha portato gli atleti alle prime gare, impreparati, insicuri e titubanti.
Rispetto alla situazione generale ed ad altri sport, possiamo essere fortunati, però sicuramente non potrà mai essere una stagione regolare.
Dopo un buon periodo di Natale, dove siamo riusciti ad allenarci bene, recuperando qualcosa, siamo ad affrontare una situazione che per noi è difficile per disponibilità di piste durante la settimana, vista la lontananza dalle stesse, al contrario di altri che le hanno vicine e godono dell’utilizzo pomeridiano.
Anche lo stravolgimento dei calendari, i protocolli da seguire con i numeri dei partenti alle gare, ci hanno causato molte difficoltà organizzative, ed un impegno raddoppiato per gli allenatori. Minori spazi per gli allenamenti, sia in termini di sedute e sia in termini di piste.
Confidiamo però che durante la stagione si possa pian piano recuperare terreno e nella speranza di un calo del virus, ci auguriamo in un’apertura al pubblico di tutti gli impianti, per un ritorno alla normalità.
Vincenzo Tondale
Allenatore Responsabile Tecnico Sci Club Lecco
ottimo contributo che mette in risalto la resilienza dello sportivo di successo. il testo evidenzia le mille complicazioni affrontate da allievi e maestri e da un intero settore produttivo. forse una gestione politica diversamente previdente ed accorta, più consapevole del suo ruolo di servizio alla comunità, avrebbe dato risposte meglio calibrate e proporzionate nonché mitigato l’impatto subìto dalla categoria. che il passato sia di insegnamento per orientare meglio il presente. che tutto il settore sia sempre vigile sull’operato della politica. viva lo sci!