Luci a Cortina

«Cortina è quella seggiovia che prendi dalle Tofane prima della ricognizione, quando spunta l’alba e vedi i primi raggi illuminati di arancione, è l’immagine che mi porto nel cuore, pura poesia. Cortina è per me un pozzo di ricordi». 

Parole di Sofia Goggia, che all’indomani dell’infortunio di Garmisch che le è costato la partecipazione a un Mondiale che sognava da tempo, suonano oggi amare ma che meglio non potrebbero fotografare lo scenario da mozzafiato sotto gli occhi delle Tofane.

Luci accese sulla conca ampezzana per un Mondiale atteso da anni e anni, il primo a essere ricordato come integralmente mediatico e social (App Cortina 2021 da scaricare, Virtual Media Centre, e così via). 

Forzatamente, visto che il mondo è ingabbiato nelle prigioni del Covid, ma tant’è.

 Innovative erano state del resto le olimpiadi invernali del 1956, le prime a entrare nelle case della gente attraverso gli schermi della televisione.

Inaugurazione il 7 febbraio, poi subito tre giorni di gare con l’assegnazione dei titoli di combinata alpina femminile, superG femminile e maschile e combinata alpina maschile. L’11 e il 12 febbraio saranno dedicati alle prove della discesa, nel fine settimana – prima del giorno di riposo – le due discese: sabato 13 le donne, domenica 14 gli uomini. 

Nella seconda settimana i protagonisti saranno gli specialisti delle tecniche. Lo spettacolo riprenderà con il parallelo (16 febbraio) e il parallelo a squadre (17 febbraio). 

Il gran finale da giovedì 18 a domenica 21 febbraio, nell’ordine gigante femminile, gigante maschile, slalom femminile e slalom maschile. Adrenalina e spettacolo.

Imponenti i numeri, per l’organizzazione del primo grande evento internazionale dell’anno in piena era Covid: 5 le piste iridate (4 su cui gli atleti si contenderanno le medaglie e 1 dedicata alle qualificazioni), 13 i titoli in palio per un totale di 39 medaglie; 600 gli atleti che si alterneranno nei 14 giorni dell’evento, provenienti da 70 Nazioni; 3.500 le persone coinvolte, tra addetti ai lavori, volontari e membri delle Federazioni, di cui 450 gli uomini che lavorano sulle piste, 550 i media accreditati; ben 140 le telecamere posate per la produzione televisiva dell’intero evento, 90 delle quali funzionanti in contemporanea che irradieranno le immagini a oltre 500 milioni di telespettatori.

Dal 7 al 21 febbraio la Regina delle Dolomiti sarà il centro del mondo del grande sci, con i più grandi campioni delle diverse discipline in pista a contendersi una medaglia che vale una carriera. L’Italia viene dalle tre medaglie conquistate in Svezia a Åre due anni fa; incrociamo le dita e tocchiamo tutto il ferro possibile, ma sul tavolo possiamo calare carte per poter fare anche meglio. Pur senza Sofia Goggia, le nostre ragazze, Marta Bassino e Federica Brignone in testa, volano alto; vero che i maschi arrancano un po’, ma Dominik Paris è tornato a vincere e oltre a lui qualche buona cartuccia da sparare l’abbiamo. Vedremo. Un risultato è stato intanto già raggiunto. Come la chiesa del villaggio, Cortina ha ritrovato il suo posto al centro, laddove, va detto, non è sempre stata, ma dove per la sua storia e la sua bellezza dovrebbe sempre stare. 

Tutto ciò, nell’ottica di un’operazione di rilancio che toccherà il suo apogeo tra cinque anni con i giochi olimpici. Questo Mondiale è luce che in periodo buio come questo farà bene al Paese e a tutti noi. Godiamocelo, ne abbiamo bisogno.

 

 

Lorenzo Fabiano

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