Riforma Legge sicurezza piste da sci; Legge delega n.86/2019: oggetto ed ambito di applicazione della Riforma

A CURA DI FRANCESCO PERSIO

Il tema della sicurezza sulle piste da sci rappresenta un argomento importante  e  di  grande  attualità  che  merita  di essere   considerato con priorità assoluta  rispetto a  tutti  gli altri  argomenti (sviluppo  turistico-economico ecc…)  in quanto l’incolumità personale e la salute degli sciatori costituiscono beni da  porre in primo piano, poichè diritti inviolabili, costituzionalmente  garantiti e tutelati.
L’art. 32 della Corte Costituzionale prevede: “la Repubblica tutela la salute come  fondamentale  diritto dell’individuo ed  interesse della  collettività”.
L’art. 41 della Corte Costituzionale testualmente recita: “l’iniziativa economica non può svolgersi  in contrasto con l’utilità sociale ed  in modo da  arrecare danno alla  sicurezza , alla libertà ed alla   dignità umana” E’ in virtù dei principi costituzionali appena esposti che l’incolumità personale e la salute degli utenti della neve hanno una importanza fondamentale e priorità assoluta.
Ogni anno si verifica un elevato numero di incidenti in tutte le stazioni sciistiche d’Italia.
In base ai dati raccolti e sviluppati dall’Istituto Superiore della Sanità  gli incidenti  ricollegabili agli sport  invernali sono  circa  40.000;  molti  di questi determinano gravi danni alla persona ed  alcuni purtroppo sono mortali.
La preoccupante frequenza degli incidenti in montagna e l’allarmante numero degli stessi non è sfuggita al legislatore il quale è intervenuto con legge 363/03 del 24 Dicembre 2003 “Norme in materia di sicurezza nella pratica degli sport invernali da discesa e da fondo”.
La suddetta legge nazionale sulla sicurezza prevede una serie di norme che riguardano:
–  la definizione di area sciabile
–  la responsabilità del gestore degli impianti
–  le norme di comportamento degli utenti nelle aree sciabili
–  la segnaletica sulle piste
–  l’obbligo del casco
Tale intervento legislativo ha segnato una svolta decisiva nella storia del nostro Paese, in quanto per la prima volta è stata adottata una legge che ha   regolamentato la sicurezza nelle piste da sci, ponendo l’Italia all’avanguardia rispetto agli altri Paesi europei.
La Legge 363/03 nel corso del tempo ha mostrato però dei punti critici sui quali varie volte il Parlamento è intervenuto senza successo per apportare le necessarie modifiche.

Attualmente il Governo si sta occupando della Riforma della normativa sulla sicurezza nelle piste da sci in applicazione della Legge Delega n.86 dell’8.8.2019.
Ai sensi dell’art. 9 della suddetta Legge Delega: “Il Governo e’ delegato ad adottare, entro dodici mesi dalla data di entrata in  vigore  della  presente  legge,  uno  o  piu’  decreti legislativi  in  materia  di  sicurezza  nelle  discipline   sportive invernali, al fine di garantire livelli di sicurezza  piu’  elevati, secondo i seguenti principi e criteri direttivi:
      a) revisione della disciplina giuridica applicabile agli impianti e dei relativi provvedimenti di autorizzazione o concessione, tenuto conto della durata del rapporto e dei parametri di ammortamento degli investimenti;
      b) revisione delle norme in materia di sicurezza stabilite  dalla legge 24 dicembre 2003, n. 363, prevedendo:
      1) l’estensione dell’obbligo generale di  utilizzo  del  casco anche a coloro che hanno superato i quattordici anni,  nella  pratica dello sci alpino  e  dello  snowboard,  in  tutte  le  aree  sciabili compresi i percorsi fuori pista;
      2) l’obbligo, a carico dei gestori  delle  aree  sciabili,  di installarvi un defibrillatore semiautomatico situato in luogo  idoneo e di assicurare la presenza di personale formato per il suo utilizzo;
      3) l’individuazione dei criteri generali di  sicurezza  per  la pratica  dello  sci-alpinismo  e  delle  altre   attivita’   sportive praticate nelle aree sciabili attrezzate, nonche’ di adeguate misure, anche sanzionatorie, che garantiscano il rispetto  degli  obblighi  e dei divieti stabiliti e il pieno esercizio delle suddette  discipline sportive in condizioni di sicurezza, senza nuovi o maggiori  oneri  a carico dei gestori;
      4) il  rafforzamento,  nell’ambito  delle  risorse  finanziarie disponibili a legislazione vigente, dell’attivita’ di vigilanza e  di controllo dei servizi di sicurezza  e  di  ordine  pubblico,  con  la determinazione  di  un  adeguato  regime  sanzionatorio,  nonche’  il rafforzamento dell’attivita’ informativa e formativa sulle cautele da adottare per la prevenzione degli incidenti,  anche  con  riferimento allo sci fuori pista e allo sci-alpinismo
      c) revisione delle norme in  modo  da  favorire  la  piu’  ampia partecipazione alle discipline sportive  invernali,  anche  da  parte  delle persone con disabilita'”.

     In questa ottica ed in tale direzione la Legge delega 8.8.2019 (art.9) rappresenta  una preziosa occasione  per colmare i vuoti della Legge 363/03 e per rapportare tale  intervento legislativo  alla mutate  condizioni delle stazioni invernali ed alle nuove esigenze  degli sciatori che, secondo  una recente stima, solo in Italia ammontano a circa 3 milioni.

Avv. Francesco Persio

(Componente Commissione Governativa per la Riforma dello Sport)

 

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