Dall’8 Marzo del 2020 sono stati chiusi gli impianti di risalita in tutta Italia, come se andare a sciare fosse una delle azioni più pericolose da fare.
Credo che nella situazione in cui ci trovavamo, fosse la soluzione migliore data la totale incapacità di conoscere e gestire la situazione epidemica che si stava manifestando con tutta la sua rapidità e gravità, anche se limitatamente alle regioni del Nord.
Il lockdown, nelle nostre aree del Centro Sud, è stato accettato bene, tutto sommato, ma forse non compreso appieno, data la distanza reale dai tristi fatti accaduti e vissuti in tv e dalla “normalità” della situazione quotidiana reale circostante.
Abbiamo avuto modo nei mesi successivi, purtroppo di renderci tutti conto degli sviluppi al livello mondiale di questa emergenza sanitaria, e di come la nostra vita stava cambiando.
Tra tutte le nuove abitudini che abbiamo inserito nella nostra vita, ci siamo chiesti continuamente quando saremo tornati a sciare in sicurezza: personalmente sono stato molto dubbioso nelle riaperture estive /autunnali, cercando di capire come poter organizzare in maniera ottimale un eventuale sessione di allenamento sulla neve, garantendo la sicurezza dei ragazzi, degli allenatori e di tutte le famiglie coinvolte in questa meravigliosa attività di cui siamo fortemente innamorati.
Davvero mi sono chiesto: ma almeno per la stagione invernale sarà possibile sciare in sicurezza?
Oggi, dopo quasi un anno dall’inizio di questa brutta storia, e a distanza di tre mesi posso affermare di si, sciare sicuro si può: lo stiamo facendo da 3 mesi e dobbiamo continuare a farlo, ma con molto senso di responsabilità e molta attenzione al rispetto delle regole e dei protocolli che ci siamo dati.
Non c’è margine di errore e nessuna scorciatoia per i furbetti!
Tutte le autorizzazioni e le concessioni devono essere rispettate scrupolosamente con un unico obiettivo: poter salvare il movimento sportivo/formativo/turistico delle aree montane delle nostre regioni.
Tamponi settimanali, accesso alle piste limitato agli agonisti e ai professionisti della formazione, la burocrazia per le convocazioni, così come le difficoltà nell’accompagnare i ragazzi alle piste e venire a riprenderli da parte dei genitori, senza considerare l’impossibilità di utilizzare baite e ristori al chiuso, in aperta montagna non sono condizionamenti da poco siamo tutti d’accordo.
Ma grazie a questi accorgimenti condivisi stiamo riuscendo a mantenere viva una fondamentale fiamma di luce nel nostro movimento sportivo, in grado di dare tutto il suo apporto per le famiglie coinvolte direttamente ed indirettamente, con il chiaro obiettivo di riprendere la nostra normalità appena possibile.
Noi ce la stiamo mettendo tutta, con grande impegno ma anche con grande soddisfazione: infatti ci rendiamo conto in queste situazioni, osservando i nostri ragazzi ogni giorno, di quanto siano felici di potersi allenare!
Posso immaginare per loro cosa rappresenti oggi questo sport!
Chiudo questo mio piccolo intervento con un doveroso ringraziamento a coloro che rendono possibile tutto questo, dai primi di dicembre, le società di gestione degli impianti di tutta Italia (SIFATT del comprensorio Alto Sangro nello specifico che mi riguarda). Ovviamente la preparazione delle piste e la gestione degli impianti di risalita, senza l’affluenza di massa e la possibilità di apertura dei servizi accessori rappresenta un gesto economicamente non vantaggioso per loro. Non so quanti lo avrebbero fatto. Ma nelle situazioni di difficoltà forse ci rendiamo conto di quanto sia importante tutto quello che normalmente abbiamo, e che decisamente non dobbiamo e vogliamo perdere!
Sciare sicuro si può e noi continueremo a farlo!
Christian Castellano
Ex Azzurro Coppa del Mondo
Istruttore Nazionale
Direttore Tecnico dello Sci Club 3000 Ski Race