Grandi campioni dello sci: Daniela Ceccarelli, Christian Castellano, Giordano Ronci per il trionfo del centro-sud

Dopo Zeno Colò, Celina Seghi, Alberto Tomba e Razzoli lo sci scende ancora di latitudine (a cura di Stefano Buccafusca)

Daniela Ceccarelli nella copertina del libro “La Tua Sicurezza sugli sci”.

Entrare nell’olimpo dello sci mondiale è davvero per pochi.
Ci vogliono anni di sacrifici, allenamenti, tenacia anche nei momenti più difficili (infortuni e mancanza di risultati). E c’è da considerare poi una variabile tutta italiana che riguarda quella fetta di agonisti, nati e cresciuti al di sotto di una ideale “linea gotica” che separa l’Appennino tosco-emiliano dal centro sud.
I nomi leggendari di Zeno Colò e Celina Seghi, campionissimi dell’Abetone, sono testimoni di uno sci “pionieristico” ante-Valanga Azzurra. Si poteva essere numeri uno anche lontano dalle Alpi.   I trionfi in Coppa del mondo di Tomba “la Bomba” e quelli olimpici di Razzoli ci hanno restituito una dimensione territoriale un po’ meno alpina e più appenninica.
Ma in che misura ? E con quali effetti?  Per orientarci vale la pena ricordare tre robuste parabole agonistiche: Daniela Ceccarelli, Christian Castellano, Giordano Ronci.

Dai colli romani con vista sulla Città Eterna, all’oro olimpico del 2002 al collo. Ma quanta strada ha fatto la romana di Frascati per arrivare in nazionale e sul podio di Salt Lake City a 27 anni?  La piccola Daniela Ceccarelli (ritratta nella copertina del libro “La Tua Sicurezza sugli Sci”) mette gli sci ai piedi alla fine degli anni ’70 grazie al papà sulle nevi di Campocatino, località nel frusinate a neanche un’ora di macchina da casa. Una palestra naturale per le prime gare, le prime medaglie che la portano alla ribalta nazionale negli anni ’90 nelle discipline veloci.
Talento e preparazione: connubio felice per una “terrona de Roma” che in una gara inanella un 8° posto partendo dalle retrovie. Un dettaglio che non sfugge a Toni Morandi, tecnico bergamasco di grande valore che la porta nel poderoso team dello Sci club Selvino, fucina di campioni.
Da qui l’emigrante  Ceccarelli spiccherà il volo per una carriera poderosa di titoli e podi che tutti conoscono mettendo poi radici in Piemonte dove alleva nuovi talenti insieme al marito, l’ex discesista Alessandro Colturi, primi fra tutti i figli Lara e Yuri che insieme al nipote Giovanni  sono portacolori dello Sci Club Golden Team Ceccarelli, sempre in pole position per risultati e qualità del lavoro.

Dal Tirreno all’Adriatico la storia quasi in parallelo di un ascolano doc: Christian Castellano.
Un’ avventura che inizia fra le piste amiche di Forca Canapine. Montagne severe quanto le Dolomiti che lo preparano ad entrare ben presto nel giro della Nazionale. L’incontro decisivo con Alphonse Thoma, un generalissimo dello sci nostrano. Uno scopritore di talenti come pochi.
Castellano fa ingresso nel gruppo sportivo dei Carabinieri a 17 anni. E’ l’inizio di una carriera da “top slalomista”: prima nelle FIS poi fra gli azzurri di Coppa del Mondo. Fra i tanti risultati uno scintillante 2° posto in Coppa Europa, nel 2000 alle spalle di un certo  Matt. Il “SuperMario” futuro oro olimpico e mondiale. Nel 2002, stesso anno dell’oro della Ceccarelli, l’addio all’agonismo.

Ma se Christian, cresciuto sui Monti Sibillini, vale quanto un metallo pregiato (da diversi anni direttore tecnico di sci club a Roccaraso), c’è da domandarsi quale destino abbia condotto nell’olimpo mondiale un altro figlio della Lupa: Giordano Ronci, classe 1992, romano di Morena, quartiere sud est della capitale.
Pochi chilometri da Frascati, dove era di casa Daniela Ceccarelli nel frattempo già emigrata verso nord.  Il papà Antonio mette sugli sci il piccolo Giordano che è quasi ancora in fasce: a un anno e 5 mesi. Il debutto vero e proprio qualche anno dopo sulle piste di Campo Staffi, altra piccola stazione della Ciociaria. Siamo verso la fine degli anni ’90, nel pieno dei trionfi di Tomba e della Compagnoni e il fenomeno Ronci comincia a dimostrare tutto il suo potenziale. Un crescendo continuo: dalle gare regionali alla ribalta nazionale. Sulle piste del Sestriere realizza il 6° tempo assoluto all’Uovo d’Oro, una classica a cui prendono parte oltre 200 concorrenti. A 7 anni è già una promessa. La conferma che ha davvero i numeri per centrare obiettivi importanti. Diventa la bandiera dello Sci club Eur con cui vince di tutto. Il grande exploit: l’argento ai mondiali juniores di Roccaraso, 2012. Sigillo finale per centrare la convocazione nel giro azzurro con il Centro sportivo dell’Esercito. Esordio in Coppa del Mondo a Zagabria nel 2013 (22 presenze nella massima rassegna dello sci mondiale) dopo aver vinto anche in Coppa Europa e aver ottenuto altri piazzamenti di valore.  Ha lottato  dopo gli infortuni e soprattutto i problemi alla schiena per tornare ai massimi livelli. Dimostrando nella rassegna continentale di poter competere sempre per il podio.  Ma nel novembre 2019 la federazione decide il taglio delle spese per le trasferte di alcuni azzurri . Fra questi  c’è anche Ronci costretto a rinunciare al primo gruppo di Coppa Europa.

Ceccarelli, Castellano, Ronci, tre storie diverse ma unite da un comune denominatore.
E’ davvero una sfida tutta in salita per raggiungere l’obiettivo mondiale.
Altri giovani del centro sud guardano loro come esempio.
Ma dagli Appennini alle Alpi forse la strada è più tortuosa di quanto si pensi.

 

Stefano Buccafusca
(giornalista e Caporedattore Tg La7)

 

 

 

 

 

 

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