Il tema della sicurezza sulle piste da sci rappresenta un argomento importante e di grande attualità che merita di essere considerato con priorità assoluta rispetto a tutti gli altri argomenti (sviluppo turistico-economico ecc…) in quanto l’incolumità personale e la salute degli sciatori costituiscono beni da porre in primo piano, poichè diritti inviolabili, costituzionalmente garantiti e tutelati.
L’art. 32 della Corte Costituzionale prevede: “la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo ed interesse della collettività”.
L’art. 41 della Corte Costituzionale testualmente recita: “l’iniziativa economica non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale ed in modo da arrecare danno alla sicurezza , alla libertà ed alla dignità umana” E’ in virtù dei principi costituzionali appena esposti che l’incolumità personale e la salute degli utenti della neve hanno una importanza fondamentale e priorità assoluta.
Ogni anno si verifica un elevato numero di incidenti in tutte le stazioni sciistiche d’Italia.
In base ai dati raccolti e sviluppati dall’Istituto Superiore della Sanità gli incidenti ricollegabili agli sport invernali sono circa 40.000; molti di questi determinano gravi danni alla persona ed alcuni purtroppo sono mortali.
La preoccupante frequenza degli incidenti in montagna e l’allarmante numero degli stessi non è sfuggita al legislatore il quale è intervenuto con legge 363/03 del 24 Dicembre 2003 “Norme in materia di sicurezza nella pratica degli sport invernali da discesa e da fondo”.
La suddetta legge nazionale sulla sicurezza prevede una serie di norme che riguardano:
– la definizione di area sciabile
– la responsabilità del gestore degli impianti
– le norme di comportamento degli utenti nelle aree sciabili
– la segnaletica sulle piste
– l’obbligo del casco
Tale intervento legislativo ha segnato una svolta decisiva nella storia del nostro Paese, in quanto per la prima volta è stata adottata una legge che ha regolamentato la sicurezza nelle piste da sci, ponendo l’Italia all’avanguardia rispetto agli altri Paesi europei.
La Legge 363/03 nel corso del tempo ha mostrato però dei punti critici sui quali varie volte il Parlamento è intervenuto senza successo per apportare le necessarie modifiche.
Attualmente il Governo si sta occupando della Riforma della normativa sulla sicurezza nelle piste da sci in applicazione della Legge Delega n.86 dell’8.8.2019.
Ai sensi dell’art. 9 della suddetta Legge Delega: “Il Governo e’ delegato ad adottare, entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, uno o piu’ decreti legislativi in materia di sicurezza nelle discipline sportive invernali, al fine di garantire livelli di sicurezza piu’ elevati, secondo i seguenti principi e criteri direttivi:
a) revisione della disciplina giuridica applicabile agli impianti e dei relativi provvedimenti di autorizzazione o concessione, tenuto conto della durata del rapporto e dei parametri di ammortamento degli investimenti;
b) revisione delle norme in materia di sicurezza stabilite dalla legge 24 dicembre 2003, n. 363, prevedendo:
1) l’estensione dell’obbligo generale di utilizzo del casco anche a coloro che hanno superato i quattordici anni, nella pratica dello sci alpino e dello snowboard, in tutte le aree sciabili compresi i percorsi fuori pista;
2) l’obbligo, a carico dei gestori delle aree sciabili, di installarvi un defibrillatore semiautomatico situato in luogo idoneo e di assicurare la presenza di personale formato per il suo utilizzo;
3) l’individuazione dei criteri generali di sicurezza per la pratica dello sci-alpinismo e delle altre attivita’ sportive praticate nelle aree sciabili attrezzate, nonche’ di adeguate misure, anche sanzionatorie, che garantiscano il rispetto degli obblighi e dei divieti stabiliti e il pieno esercizio delle suddette discipline sportive in condizioni di sicurezza, senza nuovi o maggiori oneri a carico dei gestori;
4) il rafforzamento, nell’ambito delle risorse finanziarie disponibili a legislazione vigente, dell’attivita’ di vigilanza e di controllo dei servizi di sicurezza e di ordine pubblico, con la determinazione di un adeguato regime sanzionatorio, nonche’ il rafforzamento dell’attivita’ informativa e formativa sulle cautele da adottare per la prevenzione degli incidenti, anche con riferimento allo sci fuori pista e allo sci-alpinismo
c) revisione delle norme in modo da favorire la piu’ ampia partecipazione alle discipline sportive invernali, anche da parte delle persone con disabilita'”.
In questa ottica ed in tale direzione la Legge delega 8.8.2019 (art.9) rappresenta una preziosa occasione per colmare i vuoti della Legge 363/03 e per rapportare tale intervento legislativo alla mutate condizioni delle stazioni invernali ed alle nuove esigenze degli sciatori che, secondo una recente stima, solo in Italia ammontano a circa 3 milioni.
Avv. Francesco Persio
(Componente Commissione Governativa per la Riforma dello Sport)