Come si conviene a una première dame, la Regina delle Dolomiti si è fatta attendere un po’ per il suo primo giro di valzer sotto le Tofane: pretendeva l’arrivo dei raggi di sole per essere illuminata in tutta la sua lucente bellezza.
E ci sta, visto lo spettacolo che ha offerto. Cielo azzurro e immagini da cartolina per il super-giovedì che ha battezzato il Mondiale ampezzano. Purtroppo, l’azzurro dei nostri prodi è rimasto nelle tute, peraltro elegantissime, senza sfilare sulla passerella del podio. Festeggiano Svizzera e Austria.
Cortina ha eletto Lara Gut e Vincent Kriechmayr regina e re del supergigante. Rimane un po’ amaro in bocca per la prova delle nostre ragazze, Federica Brignone e Marta Bassino, rispettivamente decima e undicesima. Brucia molto di più il quinto posto di Dominik Paris che a lungo ha accarezzato l’idea di portarsi a casa il bronzo. Ma a voler vedere il bicchiere mezzo pieno, il suo è un risultato che può far ben sperare in vista della discesa di domenica.
Nessuna sorpresa quindi, se re e regina sono due specialisti che già nell’arco della stagione di coppa del mondo avevano fatto intendere di avere una marcia in più: Lara Gut veniva da un poker di vittorie, Vincent Kriechmayr da un bis. Così si spiega tutto.
Per gli elvetici è stata una giornata davvero speciale: alle spalle di Lara Gut si è infatti piazzata Corine Suter, per una doppietta rossocrociata che ci rimanda a 34 anni fa, al mondiale del 1987 a Crans Montana, quando Maria Walliser fu oro e Michela Figini argento. Consentiteci due ultimi tributi alle medaglie di bronzo; il primo va a Mikaela Shiffrin che non gareggiava in supergigante da un anno e senza un errore a metà gara, il suo sarebbe stato un metallo più pesante. Il secondo a Alexis Pinturault, che sulla Vertigine, pista che si è rivelata molto tecnica e difficile, ha pennellato ogni curva. Spettacolo e imprese cui solo i campioni veri possono dare del tu. La differenza tra i fuoriclasse e quelli bravi, la fai così.
È una delle tante leggi non scritte dello sci.
Lorenzo Fabiano
Complimenti Lorenzo, che bel pezzo: Pennellato come le curve di Pinturault!
Roberto