Nel precedente articolo pubblicato in data 29/01/2022 abbiamo parlato dell’obbligo del casco per gli allenatori nelle piste di allenamento previsto dall’art.10 del D.lgs n.40/2021.
In tale articolo (cui facciamo richiamo) sono stati trattati tutti gli aspetti di questa fattispecie, evidenziandone le singole incongruenze e concludendo per la necessità di una riforma normativa, considerato l’esito penalizzante per gli allenatori.
In questa sede, richiamando l’intero contenuto del precedente articolo, si evidenzia che tale obbligo non era previsto nell’iniziale schema del decreto e purtroppo è stato inserito solo successivamente nel corso dell’iter di formazione del decreto stesso.
Si auspica vivamente un intervento legislativo che possa, a breve, modificare tale norma; infatti tale previsione normativa (art.10 D.lgs 40/21) come più volte detto, a parere di chi scrive risulta penalizzante per la categoria degli allenatori e deve essere al più presto cambiata.
Avv. Francesco Persio
L’Avv. Francesco Persio, avvocato e maestro di sci, è stato chiamato dal Governo per partecipare ai lavori sulla riforma dello sport, all’interno della quale è collocata anche la riforma della legge sulla sicurezza sugli sci.
E’ titolare dello studio legale Pennesi Persio, fondato nel 1908 ed ha esperienza nel settore civile, penale ed amministrativo; in particolare in materia di sicurezza nelle piste da sci.
Francesco Persio vive a Rieti ed è cresciuto sciisticamente al Terminillo, con esperienze di maestro di sci in varie località internazionali; è esperto giuridico nella sicurezza delle piste da sci.
Il Ministro competente in materia ha affidato a lui il compito di predisporre lo schema del decreto relativo alla riforma sulla sicurezza; si può definire “il padre di questa legge” quale miglior intenditore della materia, frutto di esperienza acquisita sui campi da neve e nelle aule giudiziarie.
I principi sulla sicurezza erano già stati illustrati ed evidenziati dall’Avv. Persio nel libro “La Tua Sicurezza sugli sci”, un vero e proprio manuale per lo sciatore che è stato lo strumento attraverso il quale l’utente è stato finalmente messo in grado di poter conoscere tutte le regole ed i principi sulla sicurezza.
Ma dico io, ma ci vuole tanto a obbligare a tutti dai 4/5 anni fino a 100 anni il casco sulle piste da sci. E troppo importante per la sicurezza ma cosa ci vuole le cinghie in macchina e il casco in moto ne sono un esempio ma cosa apettate. Penso che non ci voglia uno studio per decidere questo. E aggiungo multe severe a chi non si comporta bene sulle piste, ora di finirla che sulle piste da sci ognuno fa quello che cavolo vuole senza regole e con scarsi controlli con quello che paghiamo è giusto che il turista sciatore venga anche tutelato, ma sanzionato a dovere se sbaglia. Scusate lo sfogo ma quando ci vuole ci vuole. Beppe Lazzarini
Egr. Avvocato,
Ritengo superfluo dire che la sicurezza non è un ingombro e tantomento di sicurezza non si muore dal caldo. Ritengo che la legge vada rivista, ma in senso inverso, cioè applicando l’obbligo di indossare il casco per chiunque scenda sulle piste, tra l’altro normando anche la sicurezza sulle piste da gara, attualmente non previste dalla attuale legge. Sembra assurdo, ma cadono a terra anche gli allenatori che sono fermi in pista e sopratutto non capisco se il problema sia vermante indossare un casco, ci siamo abiutati andando in moto/motorino, non credo che sugli sci debba essere diverso. E’ questione di abitudine non di estetica o comfort. Tra l’altro trovo che l’allenatore che non indossa il casco sia un pessimo esempio di sicurezza in pista per i propri atleti.
RISPOSTA
Grazie Michele del Suo cortese intervento.
La versione iniziale della norma prevedeva l’obbligo del casco per tutti gli sciatori e questo era lo schema da me predisposto.
Durante l’iter la norma è stata purtroppo modificata ponendo l’obbligo soltanto fino a 18 anni.
E’ rimasto però nell’art.10 l’obbligo indistinto e generalizzato anche per gli allenatori.
Tale obbligo non è interpretato e compreso da tutti nello stesso modo.
Posso dire che non è facile costruire una norma che riscuota il consenso unanime da parte di tutti gli utenti.
A mio avviso è stata persa la battuta, riducendo l’obbligo del casco soltanto per gli sciatori fino al 18 anno di età.
Indebolita pertanto l’efficacia della norma attraverso l’intervento legislativo dell’ultim’ora, resta da esaminare la posizione degli allenatori.
A mio avviso potrebbe essere sufficiente che l’obbligo venga posto soltanto per effettuare la discesa dimostrativa poichè è evidente che stando fermi i rischi si riducano notevolmente.
E’ altrettanto evidente che l’allenatore deve dare il buon esempio e pertanto il fatto che indossi il casco anche da fermo può sicuramente essere utile.
In questo momento dobbiamo però prendere atto di una norma che da un lato prevede tale obbligo solo fino a 18 anni (pertanto errata poichè dovrebbe riguardare tutti), d’altro lato impone agli allenatori di indossare il casco anche quando sono fermi.
Sicuramente il problema non si sarebbe posto se avessero lasciato la norma come l’avevo inizialmente predisposta nella quale era previsto l’obbligo del casco per tutti gli sciatori.
Non è stato il mio un lavoro facile perchè sullo schema iniziale sono subentrate diverse modifiche non sempre logiche e condivisibili.
Grazie comunque del cortese intervento che senza dubbio offre un valido contributo ed un ulteriore spunto per ragionare e riflettere.
Un caro saluto
Avv. Francesco Persio
Egr. Avvocato, se fosse coerente con quanto consigliato per la stesura della legge dovrebbe chiudere con “Si auspica vivamente un intervento legislativo che possa, a breve, modificare tale norma, reintroducendo l’obbligo indistintamente per tutti ed eliminando la discrezionalità per gli over 18”. Auspicare una modifica che esoneri allenatori e maestri (ancorchè maggiorenni) significa dare un pessimo esempio agli allievi