alla ribalta ancora una volta la sicurezza degli atleti
Il brutto incidente a Federica Brignone ripropone ancora una volta il tema della sicurezza
degli atleti.
La stagione si è aperta con il fatale incidente in allenamento a Matilde Lorenzi in Val
Senales, nel mese di ottobre e si è conclusa con il grave infortunio di Federica Brignone
nelle nevi della Ski Area Lusia in Val di Fassa, durante la seconda manche della prova di
slalom gigante valevole per i Campionati Italiani Assoluti.
Due incidenti assolutamente non paragonabili tra loro per drammaticità, che sono però stati
entrambi determinati da un destino, ugualmente beffardo, che ha segnato lo sci femminile
italiano.
Due atlete di spicco, entrambe impegnate nel circuito delle gare internazionali, seppure in
diverse fasi della vita e della loro carriera sportiva:
Matilde, all’età di 19 anni, nella fase emergente, portata via per sempre dalla vita proprio
mentre era impegnata a coltivare la sua grande passione; Federica, all’età di 35 anni, al
culmine di una carriera strepitosa, subito dopo aver vinto la sua seconda Coppa del Mondo
generale, dovrà adesso affrontare un lungo periodo di riabilitazione.
Tra questi due incidenti, durante il corso della presente stagione invernale, altri atleti sono
rimasti vittime di rovinose cadute, tra cui:
Michela Shriffin (USA) il 30.11.2024 durante lo slalom gigante a Killington nel Vermont
Cyprien Sarrazin il 27.12.2024 nella discesa libera di Bormio
Gino Caviel (Svizzera) il 29.12.2024 durante la discesa libera di Bormio
Lenz Hauser, 19 anni (Austria) il 26.02.2025 nelle qualificazioni delle gare FIS di Ski Cross
Marco Degli Uomini, 18 anni, il 10.03.2025 nel riscaldamento del Super G di Zoncolan
Molti, forse troppi incidenti, che lasciano pensare e debbono far riflettere.
E’ fin troppo facile affermare da un lato che lo sci è uno sport dove predomina il fattore
velocità e quindi è intrinsecamente collegato al rischio di incidenti, d’altro lato che le cadute
possano essere determinati da un fatale destino che rende impossibile ogni previsione.
Al di là di questo, è però possibile (anzi doveroso) intervenire per migliorare la sicurezza
degli atleti con particolare riguardo ai materiali, all’introduzione di dispositivi di protezione
personale, alle condizioni delle piste da gara ed in particolare a quelle di allenamento, dove
gli atleti trascorrono gran parte del periodo della loro preparazione tecnica.
Bisogna inoltre considerare che gli atleti vengono sottoposti ad incessanti sollecitazioni
fisiche ed a pressioni psicologiche durante il loro lungo impegno nel circuito di gare della
Coppa del Mondo dislocate in Europa ed in America che iniziano ad ottobre e finiscono a
marzo; l’impegno fisico e psicologico degli atleti è reso ancor più gravoso dai periodi di
preparazione che in estate ed in autunno trascorrono nei ghiacciai e nell’altro emisfero.
Qualcosa si può e si deve fare per garantire una maggiore sicurezza degli atleti dando più
attenzione alla loro incolumità rispetto al business dell’immagine e dello spettacolo.
In questo senso qualcosa si sta muovendo.
Gli stessi atleti si stanno organizzando per migliorare le loro condizioni di sicurezza.
Emblematiche le dichiarazioni del discesista norvegese Aleksander Kilde, rimasto vittima di
un terribile incidente il 14/1/2024 durante la discesa libera di Wengen:
“E’ importante focalizzarsi sulla sicurezza.
Si deve fare subito qualcosa per cambiare il sistema.
Penso che sia molto importante per il sistema capire il limite fino a cui possiamo spingerci
perché le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti.
Questo è il motivo per cui penso sia molto importante intervenire immediatamente”
Per quanto riguarda le iniziative sul territorio nazionale, la famiglia Lorenzi, in onore di
Matilde, ha costituito la Fondazione Matilde Lorenzi che si sta occupando proficuamente di
migliorare la sicurezza.
Di recente è stata costituita l’Associazione “Vittime degli incidenti sugli sci” alla quale hanno
già aderito numerose persone, rimaste coinvolte in rovinose cadute che hanno deciso di
mettere le loro esperienze a disposizione di iniziative per salvaguardare l’incolumità degli
sciatori.
E’ necessario però coordinare tra loro queste iniziative e fare in modo che le Associazioni e
le persone impegnate sulla sicurezza, uniscano le loro forze, facendole convergere verso il
medesimo, unico, grande e nobile obiettivo che costituisce lo scopo del loro impegno.
Forza Federica! Combatti e vinci come sempre anche questa battaglia.
Adesso più che mai serve il ruggito della tigre.
Siamo tutti con te
***
Mentre è in corso la pubblicazione del presente articolo, è giunta la notizia di un altro grave
infortunio dell’atleta Gaia Viel caduta durante la prova di Super G valevole sempre per i
Campionati Italiani Assoluti che è stata trasportata in codice rosso presso l’Ospedale di
Belluno.
Avv.Francesco Persio
Commissione governativa riforma normativa sicurezza nelle piste da sci