In base ai dati pervenuti al sistema, come accennato, possiamo attenderci in Italia mediamente circa 40.000 incidenti/anno causati dalla pratica di sport invernali; tra questi 1.100 circa richiedono assistenza in ricovero ospedaliero (circa il 2,8%). In genere non si tratta di traumi particolarmente gravi, per lo più lesioni articolari, stiramenti, fratture e lussazioni agli arti.
Va, infatti, premesso che gli incidenti in montagna sono assai meno numerosi di quelli che si verificano in altre attività sportive: è stato stimato che solo il 5,7 degli accessi al pronto soccorso per incidente sportivo è relativo allo sci, mentre per il calcio o il calcetto questa percentuale sale al 46%. Ovviamente questa differenza ha memoria sia del numero di praticanti (maggiore nel calcio e nel calcetto), sia del periodo in cui si più praticare l’attività sportiva: di norma 4 mesi l’anno lo sci, mentre si può giocare a pallone tutto l’anno. Tuttavia, secondo uno studio condotto dall’università di Salisburgo, ponendo correttamente in relazione numero di praticanti e numero di incidenti, si è scoperto che il calcio ha un indice di rischio quattro volte superiore allo sci ed allo snowboard. Pur essendo non direttamente confrontabili entrambe le casistiche sembrano raccontarci la stessa cosa: in termini di “pericolosità” lo sci appare essere uno sport mediamente meno pericoloso di molti altri.
Dr. Marco Giustini
(Istituto Superiore di Sanità)