Lo sci non è uno sport pericoloso

A CURA DEL DR. MARCO GIUSTINI

L’energia cinetica riveste un ruolo importante negli incidenti.
L’energia cinetica è l’energia che acquista un corpo in movimento ed è come un debito contratto che dobbiamo restituire: se abbiamo tempo (e spazio) possiamo saldare il debito senza problemi e ci fermiamo tranquillamente; se il debito è troppo grande e non possiamo restituirlo nel tempo che ci viene concesso sono guai. Questa è la situazione tipica di uno scontro o di una caduta accidentale: l’energia cinetica che non dissipiamo frenando la dobbiamo smaltire istantaneamente con un impatto. Il problema si complica ulteriormente perché l’energia cinetica ha l’antipatica caratteristica di aumentare con il quadrato della velocità secondo la ben nota formula: E = ½ mv2
Quindi: se andiamo ad una velocità adeguata alle condizioni della pista e alle nostre capacità tecniche e atletiche faremo in tempo a smaltire l’energia perché sarà poca. Basta andare un po’ troppo veloce che non saremo mai in grado di far fronte all’imprevisto (consideriamo che se raddoppio la velocità, l’energia cinetica da smaltire quadruplica). Ovviamente, al di sopra di una certa velocità l’energia è tale che in caso di impatto le conseguenze sul fisico potrebbero essere devastanti. E questo più difficilmente accade in un incontro di calcio.
Premesso dunque che lo sci non è da considerare uno sport “pericoloso in sé”, sugli infortuni causati dall’attività sciistica vi sono ancora una serie di luoghi comuni da sfatare o, comunque, da ridimensionare.

Dr. Marco Giustini

(Istituto Superiore di Sanità)

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